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C’era una volta un’estate calda di qualche anno fa.

Una di quelle sognate fortemente, attese e progettate tanti, troppo mesi prima. Una di quelle estati che tardano ad arrivare.

Un’estate fatta di meraviglie volute e dolori forti e improvvisi.

C’era un sole caldo che ti abbagliava fuori e dentro.

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E c’erano due giovani innamorati, con uno zaino vuoto da riempire e l’animo pieno di progetti e speranze per il futuro.

C’era un paese lontano. Che li aspettava. Immagine

E’ strano come alcuni scenari possano restare impressi nella tua mente eternamente.

Continuano a stare lì, completamente intatti. E’ come se la memoria avesse degli spazi, completamente irrazionali, dedicati alle esperienze memorabili.

Quelle che nessuno può portarti via. Nemmeno il tempo. Nemmeno la vita.

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C’era un’atmosfera surreale. Da set cinematografico.

C’erano atmosfere rosse. Cieli cerulei. E nuvole velocemente spazzate via da un vento caldo e rassicurante.

C’era la curiosità e la voglia di vedere parchi immensi e incantati.

Dove la natura era così immensamente grande, da farti sentire una piccola, minuscola parte del tutto.

Un moscerino indifeso e impotente.

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C’erano le grandi scoperte. Quelle che quando provi a guardarle tutte insieme quasi non ci riesci… perchè il tuo sguardo, in fondo, ha una traiettoria piccola, troppo piccola rispetto a ciò che hai di fronte.

C’era tanta gioia, tanta vita e tanto da fare.

C’era la Death Vally (la valle della Morte).

ImmagineC’era l’America fiera. Quella che a volte odi perchè si vorrebbe mangiare tutto. Perchè vorrebbe formattare a suo piacere civiltà, pensieri e culture altrui.

Ma c’era l’America delle grandi opportunità. Quella che accoglieva i nostri nonni. Che dava loro una casa, un lavoro, un futuro.

Una vita.

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C’era una giovane esploratrice che faceva ciò che più amava: calpestare il mondo.

Sentirselo passare sotto i piedi silenzioso.

Osservarlo con rispetto, imparando da lui.

ImmagineE’ strano come il solo guardare una foto scattata 4 anni fa possa rievocare pensieri che pensavi di aver dimenticato. Colori che credevi di non aver mai visto. Sensazioni lontane ma sempre attuali.

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C’era Zabriskie Point e il mito di Antonioni.

C’erano le grandi rivoluzioni, quelle lette, immaginate e mai sperimentate.

C’era la beat generation.

C’erano i mitici anni ’50. Quelli veri. Quelli unici. Quelli che solo gli Stati Uniti hanno avuto il privilegio di vivere.

C’erano i sogni di libertà dell’individuo. Di parità.

C’erano le utopie si, ma c’erano le idee. Non solo quelle urlate. Ma quelle concrete.

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C’era San Francisco e la democratica California. Quel luogo dove le cose continuano ad accadere.

Quel posto pieno di contraddizioni estreme.

Bene e male.

Ingiustizie e disuguaglianze.

San Francisco è la sintesi di tutto. Di estremo progressismo. Ma anche di estrema indifferenza.

C’era il vecchio emarginato. Il nuovo promettente. E il vintage “à la page”.

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C’era ‘l’isola che non c’è’… quel luogo non luogo… in cui puoi essere ciò che vuoi!

Vuoi sentirti una parigina lungo la vie an rouge? Puoi.

Vuoi essere una italiana verace tra i canali veneziani? Puoi.

C’era Las Vegas. Un posto surreale, patinato.

Forse divertente. Forse inquietante.

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C’era una città che non dorme mai. Tante piccole lucine che tutte insieme illuminavano la notte.

C’era la forte emozioni di ritornare a New York, ancora una volta. Ma con lui.

C’era il vociare della grande metropoli, quella interessante … che ti sa e ti vuole stupire.

Quella in cui un semplice “che facciamo oggi?” diventa una promessa da realizzare.

La città in cui immergersi in un grande parco, partecipare ad uno spettacolo di Broadway (magari ad uno squattrinatissimo matinee, poco importa).

Quella città in cui hai il diritto di mangiare per strada un hot dog caldo con la mostarda. E diventare all’improvviso la protagonista del tuo film preferito.

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Succede quindi di ritrovarti allo stesso tavolo di “Herry ti presento Sally”, aspettando la tua cena!

A NYC TUTTO PUO’ SUCCEDERE!

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C’era la voglia di stare li per sempre.

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C’era la capitale della finanza mondiale: Wall Street.

Quella losca strada dove si decidono le sorti del mondo. La vita della gente.

ImmagineC’ero io.

C’era lui che mi scattava di continuo fotografie.

ImmagineC’è il ricordo di uno dei viaggi più belli, vari e interessanti della mia vita.

C’era un’atmosfera irripetibile.

C’erano amici. Sorrisi.

ImmagineC’era la voglia di intraprendere percorsi nuovi e inesplorati.

C’era l’Ameria. E c’è ancora.

C’era l’Amore. E c’è ancora.